Intrecci - dinamiche, strutture, motivi
Il tema del XIV. Congresso dell’Associazione degli Italianisti Germanofoni ruota intorno al termine intreccio, ben lontano dal rappresentare un termine tecnico consolidato e tratto dall’ambito del lavoro artigianale, in particolare quello della tessitura. Esso rivela piuttosto il proprio potenziale euristico, in quanto indica l’unione di elementi che – pure riuniti in un risultato percepito come un insieme – rimangono distinti. Così come intrecciando un canestro, una corda o una treccia, le singole componenti – paglia, fili o ciocche – rimangono ancora singolarmente identificabili, anche nella letteratura, nella lingua e nella cultura esistono numerosi fenomeni che hanno in comune l’incastro e l’interazione di unità distinte. Nella comunicazione multimodale, ad esempio, il livello linguistico e quello figurativo possono essere ben distinti l’uno dall’altro, solo l’interazione dei due livelli porta, tuttavia, a più complesse, complete asserzioni.
Il concetto di intreccio sembra quindi riferirsi ad aspetti presenti piuttosto che latenti, come ad esempio configurazioni linguistiche (strutture che mostrano differenti regolarità), temi o motivi nella letteratura, nel cinema o nel teatro, e quindi anche nella mediazione linguistica e culturale. Anche la connessione di diversi media (inter-, transmedialità) o delle modalità (multimodalità) è rilevante in tale contesto; così come lo sono le relazioni tra attori umani e altri attori o le pratiche culturali (inter- e transculturalità). Si possono riscontrare intrecci anche tra i vari livelli linguistici, nel contatto tra dialetti o tra lingue, così come nello sviluppo storico-linguistico. Ciò illustra anche come, in prospettiva più generale, fenomeni e processi non siano determinati monocausalmente o linearmente: oltre agli sviluppi interni si rivelano, in effetti, importanti diversi fattori e influssi esterni. Seguendo tali percorsi, i collegamenti possono consolidarsi, ma anche dissolversi – importante rimane, in ogni caso, la loro analizzabilità in linea di principio.
La triade dinamiche – strutture – motivi descrive diversi approcci al tema dell’intreccio. Così si possono intendere i motivi come impulsi che portano al cambiamento, ma anche come elementi collegati in praesentia all’interno degli intrecci i quali, allo stesso tempo, presentano il tema stesso dell’intreccio. Le strutture rappresentano, a loro volta, le rispettive relazioni tra gli elementi intrecciati: il modo concreto in cui viene costruita la connessione dei fili della trama in un’opera teatrale o in un film, o, più generalmente, le forme ibride e le strutture linguistiche sorte in contesti di contatto dialettale o linguistico, in quanto esse intersecano diversi aspetti lessico-grammaticali o, infine, le connessioni tra la didattica delle lingue e le discipline ad essa correlate. Il concetto di dinamiche, inoltre, può essere interpretato diacronicamente: Come si sviluppano e come si dissolvono gli intrecci? Come si manifestano i cambiamenti, gli spostamenti di fulcro tematico e di prospettiva all’interno dei diversi tipi di incastro e da cosa possono essere motivati? Quali fattori interni ed esterni sono alla base di tali dinamiche? Le dinamiche possono, però, anche essere intese come caratteristiche di un intreccio capaci, ad esempio, di scatenare movimenti (movimenti di pensiero, emozioni, giudizi o cambiamenti di prospettiva). Non da ultimo, le dinamiche giocano un ruolo importante anche nell’insegnamento delle lingue, ad esempio nell’indagine dei fattori che possono influenzare l’approccio didattico-metodologico nell’insegnamento dell’italiano.
Scegliendo di dedicarsi agli intrecci, il convegno offre l’opportunità di riflettere sulle più varie forme di integrazione e interconnessione, sulle loro diverse forme e dinamiche concrete attraverso il cambiamento storico, l’intermedialità, l’interculturalità e ogni altro tipo di realizzazione.