Inizio dell´area di pagina:
Sezioni della pagina:

  • Al contenuto (tasto di accesso 1)
  • Al display di posizione (tasto di accesso 2)
  • Alla navigazione principale (tasto di accesso 3)
  • Alla sotto-navigazione (tasto di accesso 4)
  • Per ulteriori informazioni (tasto di accesso 5)
  • Alle impostazioni della pagina (utente / lingua) (tasto di accesso 8)
  • Ricerca (Zugriffstaste 9)

Fine area di pagina. Alla panoramica delle aree di pagina

Inizio dell´area di pagina:
Impostazioni di pagina:

Italiano - Italian it
Deutsch de English en
Search
Registrazione

Fine area di pagina. Alla panoramica delle aree di pagina

Inizio dell´area di pagina:
Ricerca:

Search for details about Uni Graz
Close

Fine area di pagina. Alla panoramica delle aree di pagina


Cerca

Inizio dell´area di pagina:
Navigazione principale:

Page navigation:

Close menu

Fine area di pagina. Alla panoramica delle aree di pagina

Inizio dell´area di pagina:
You are here:

Italianistiktag 2026 Conferenze plenarie
  • Tema
  • Programma
  • Conferenze plenarie
  • Iscrizione
  • Arrivo e alloggio
  • Comitato organizzativo
  • Sponsor

Fine area di pagina. Alla panoramica delle aree di pagina

Inizio dell´area di pagina:
Sottonavigazione:

  • Tema
  • Programma
  • Conferenze plenarie
  • Iscrizione
  • Arrivo e alloggio
  • Comitato organizzativo
  • Sponsor

Fine area di pagina. Alla panoramica delle aree di pagina

Conferenze plenarie

Studi della letteratura

Paola Italia (Bologna): Il "Monstruoso groviglio della realtà". Pattern gaddiani tra filosofia e letteratura

nota biografica

Paola Italia insegna Filologia italiana e Scholarly Editing all'Università di Bologna. Si è occupata di vari autori e tematiche dell'Ottocento e del Novecento, con una particolare attenzione ai problemi filologici e linguistici legati alle edizioni dei testi cartacei e digitali (Editing Novecento, Salerno, 2013; Editing Duemila, Salerno, 2020) e allo studio e all'edizione delle varianti degli autori (Che cos'è la filologia d'autore, scritto con Giulia Raboni, Carocci, 202414, nel 2021 tradotto in inglese: What is authorial philology?, OBP, Cambridge, 2021), tra cui Manzoni e Leopardi (Il metodo di Leopardi, Carocci, 2016; Manzoni, Carocci, 2020). Studia da trent’anni le carte e l’opera di Gadda (Come lavorava Gadda, Carocci, 2017; nel 2023 tradotto in francese Dans l’Atelier de Gadda, Paris, Hermann) e con Giorgio Pinotti e Claudio Vela è responsabile della nuova edizione Adelphi delle sue Opere, di cui ha curato la nuova edizione critica del Giornale di guerra e di prigionia (2023) e il "Companion" Gadda (Carocci, 2024). 

abstract

Tutta l’opera di Gadda è una messa alla prova del suo ostinato "esprit del système" (Riva), rappresentazione della dialettica tra ricerca di strutture formali e rilevazione del caos. Non si tratta però di una dinamica tradizionale ordine / disordine, ma del suo ribaltamento. La grama sostanza non è razionale, ma relazionale, è per l'appunto "grama", imperfetta, animata da una tendenza alla continua deformazione: "un permanere inalterato di alcuni elementi come necessaria correlazione al proprio deformarsi di altri" (MM 868). Il sistema, ovvero l'aspirazione della realtà a configurarsi in strutture formali, è relazionale: "groviglio, o figura o sistema" e il soggetto è anch'esso un agente relazionale: "conoscere è inserire alcunché nel reale, e quindi deformare il reale" (MM 735). Ritrarre la "baroccaggine" del mondo vuole dire ibridare filosofia e letteratura, sostituire relazionalità a razionalità ed emendare il principio di causalità. La relazione propone un'interpretazione di queste tematiche, attraverso l'analisi di pattern strutturali e formali utilizzati da Gadda in testi filosofici (Meditazione milanese) e letterari (Novella seconda).

 

Linguistica

Rita Librandi (Napoli): Glosse, commenti e trattati: intrecci non percepiti ma funzionali nella cultura in volgare del medioevo

nota biografica

Rita Librandi è professoressa emerita di Storia della lingua italiana e Linguistica italiana, vicepresidente dell'Accademia della Crusca e responsabile di Crusca-Scuola. Dal 2012 al 2017 è stata presidente dell'ASLI (Associazione per la storia della lingua italiana). I suoi nuclei di ricerca riguardano prevalentemente la formazione della lingua scientifica nel Due-Trecento; le scritture religiose femminili; l'italiano della Chiesa e, più di recente, l'uso di italiano e dialetto in autori meridionali contemporanei. Tra le ultime pubblicazioni si segnalano soltanto Profilo storico della lingua italiana (Roma, Carocci 2023); Più di sacro che di profano: alcuni esempi di scrittura femminile (Firenze, Cesati 2020); L'italiano della Chiesa (Roma, Carocci 2017); e la cura dei volumi L'italiano: strutture, usi, varietà (Roma, Carocci 2019) e L'italiano, la Chiesa, le Chiese (Firenze, Accademia della Crusca 2025).

abstract

Nella prosa mediolatina non letteraria le glosse nascono come strumenti di illustrazione del testo, svolgendo funzione di parafrasi, di spiegazione lessicale o di chiarimento dei riferimenti biblici, storici, scientifici. Nella tradizione manoscritta dei trattati, le glosse apposte nei margini divenivano parte integrante del testo, fungendo da commento e fondendosi con lo stesso testo commentato. Un esempio di particolare efficacia è quello dell'Aristotele latino, i cui commenti tomistici e albertini, spesso aggiunti sotto forma di glosse marginali, ne divenivano parte integrante. Il procedimento si estende anche alla cultura volgare, la cui dipendenza dalla cultura mediolatina fa sì che anche i trattati autonomi, non discendenti cioè da volgarizzamenti, soprattutto nell'ambito delle scritture scientifiche, possano considerarsi parafrasi e commento.

Un esempio vistoso, da considerare, almeno in parte, come punto di arrivo di questo processo, sono i commenti danteschi, che illustrando i passi più complessi della Commedia abbandonano i caratteri del commento esegetico per assumere quello del trattato indipendente. Non perderanno neppure il nesso con le antiche glosse, che verrà curiosamente esaltato o inglobato nelle definizioni delle voci del Vocabolario della Crusca.

 

Didattica

Elisabetta Bonvino (Roma Tre): Perché promuovere l'educazione plurilingue

nota biografica

Elisabetta Bonvino è professoressa ordinaria in Didattica delle lingue moderne presso l'Università di Roma Tre, dove insegna dal 2004. Ha conseguito il Dottorato di Ricerca in Linguistica presso École Pratique des Hautes Études (Parigi). Attualmente ricopre l'incarico di Prorettrice con delega per il coordinamento delle attività didattiche. È stata Presidente della Società scientifica italiana di Didattica delle lingue e linguistica educativa (DILLE – https://www.societadille.it/). L'attività scientifica si articola essenzialmente in tre filoni: il plurilinguismo e l'intercomprensione tra lingue romanze, la valutazione e certificazione delle competenze linguistiche e l'analisi del parlato di nativi e non nativi.

abstract

Le metodologie e gli approcci all'apprendimento e all'insegnamento delle lingue hanno storicamente perseguito come obiettivo primario il plurilinguismo, inteso in senso ampio quale progressivo ampliamento del repertorio linguistico individuale. La ricca produzione scientifica sull'argomento ha documentato il valore del plurilinguismo, analizzandone le dinamiche attraverso lo studio del contatto linguistico, la descrizione dei repertori bi- e plurilingui da prospettive cognitive e sociolinguistiche, nonché l'elaborazione del concetto di competenza plurilingue, supportato da descrittori e quadri di riferimento. Tale consolidata base teorica ha avuto ricadute significative sul piano delle politiche educative: in ambito europeo, la promozione del plurilinguismo è stata assunta come principio cardine del QCER (2001), del CARAP, del Volume complementare del QCER e delle Raccomandazioni del Consiglio d'Europa. Più recentemente, i concetti di "educazione al plurilinguismo" ed "educazione plurilingue" si sono affermati quali riferimenti centrali nelle politiche linguistiche europee, ispirando strumenti operativi e approcci didattici innovativi.
Lo scopo di questa relazione è quello di interrogarsi sull'opportunità e la rilevanza della promozione di un'educazione plurilingue alla luce delle trasformazioni in corso. A tale fine, saranno presentati i primi risultati del progetto europeo PEP (Promuovere l'educazione plurilingue), che collega ricerca e azione, e ha l'obiettivo di individuare strategie concrete per l'integrazione della diversità linguistica nei contesti di istruzione superiore.
In particolare, verranno discussi i dati di un'indagine condotta in diversi Paesi europei, che ha coinvolto oltre 800 docenti, finalizzata a esplorare atteggiamenti, pratiche e condizioni istituzionali connesse al plurilinguismo. Saranno inoltre illustrate alcune risorse sviluppate nell'ambito del progetto – tra cui un'Enciclopedia dell'educazione plurilingue e una wikiversity – concepite per sostenere la diffusione e il consolidamento dell'educazione plurilingue.
Tali risultati e strumenti costituiranno la base per una riflessione critica su alcune questioni di particolare attualità, con specifico riferimento al ruolo del plurilinguismo nell'era dell'intelligenza artificiale, e permetteranno di delineare possibili scenari di ricerca e di intervento educativo.

Inizio dell´area di pagina:
Ulteriori informazioni:

University of Graz
Universitaetsplatz 3
8010 Graz
Austria
Weatherstation
Uni Graz

Fine area di pagina. Alla panoramica delle aree di pagina

Fine area di pagina. Alla panoramica delle aree di pagina

Inizio dell´area di pagina:

Fine area di pagina. Alla panoramica delle aree di pagina