Plenary talks
Literary studies
Paola Italia (Bologna): Il "Monstruoso groviglio della realtà". Pattern gaddiani tra filosofia e letteratura
short biography
Paola Italia teaches Filologia italiana e Scholarly Editing at the University of Bologna. She has worked on various authors and themes from the nineteenth and twentieth centuries, with a particular focus on philological and linguistic issues related to the publication of printed and digital texts (Editing Novecento, Salerno, 2013; Editing Duemila, Salerno, 2020) and the study and edition of authors' variants (Che cos'è la filologia d'autore, written with Giulia Raboni, Carocci, 142024, translated into English in 2021: What is authorial philology?, OBP, Cambridge, 2021), including Manzoni and Leopardi (Il metodo di Leopardi, Carocci, 2016; Manzoni, Carocci, 2020). For thirty years, she has been studying Gadda's papers and works (Come lavorava Gadda, Carocci, 2017; translated into French in 2023 as Dans l'Atelier de Gadda, Paris, Hermann) and, together with Giorgio Pinotti and Claudio Vela, is responsible for the new Adelphi edition of his Opere, for which he edited the new critical edition of Giornale di guerra e di prigionia (2023) and the “Companion” Gadda (Carocci, 2024).
abstract
Tutta l’opera di Gadda è una messa alla prova del suo ostinato "esprit del système" (Riva), rappresentazione della dialettica tra ricerca di strutture formali e rilevazione del caos. Non si tratta però di una dinamica tradizionale ordine / disordine, ma del suo ribaltamento. La grama sostanza non è razionale, ma relazionale, è per l'appunto "grama", imperfetta, animata da una tendenza alla continua deformazione: "un permanere inalterato di alcuni elementi come necessaria correlazione al proprio deformarsi di altri" (MM 868). Il sistema, ovvero l'aspirazione della realtà a configurarsi in strutture formali, è relazionale: "groviglio, o figura o sistema" e il soggetto è anch'esso un agente relazionale: "conoscere è inserire alcunché nel reale, e quindi deformare il reale" (MM 735). Ritrarre la "baroccaggine" del mondo vuole dire ibridare filosofia e letteratura, sostituire relazionalità a razionalità ed emendare il principio di causalità. La relazione propone un'interpretazione di queste tematiche, attraverso l'analisi di pattern strutturali e formali utilizzati da Gadda in testi filosofici (Meditazione milanese) e letterari (Novella seconda).
Linguistics
Rita Librandi (Napoli): Glosse, commenti e trattati: intrecci non percepiti ma funzionali nella cultura in volgare del medioevo
short biography
Rita Librandi is professoressa emerita of Storia della lingua italiana and Linguistica italiana, vice-president of the Accademia della Crusca and head of Crusca-Scuola. From 2012 to 2017, she was president of ASLI (Associazione per la storia della lingua italiana). Her research focuses mainly on the formation of scientific language in the 13th and 14th centuries; female religious writings; the Italian of the Church and, more recently, the use of Italian and dialect in contemporary southern authors. Her latest publications include Profilo storico della lingua italiana (Rome, Carocci 2023); Più di sacro che di profano: alcuni esempi di scrittura femminile (Florence, Cesati 2020); L'italiano della Chiesa (Rome, Carocci 2017); and the edited volumes L'italiano: strutture, usi, varietà (Rome, Carocci 2019) and L'italiano, la Chiesa, le Chiese (Florence, Accademia della Crusca 2025).
abstract
Nella prosa mediolatina non letteraria le glosse nascono come strumenti di illustrazione del testo, svolgendo funzione di parafrasi, di spiegazione lessicale o di chiarimento dei riferimenti biblici, storici, scientifici. Nella tradizione manoscritta dei trattati, le glosse apposte nei margini divenivano parte integrante del testo, fungendo da commento e fondendosi con lo stesso testo commentato. Un esempio di particolare efficacia è quello dell'Aristotele latino, i cui commenti tomistici e albertini, spesso aggiunti sotto forma di glosse marginali, ne divenivano parte integrante. Il procedimento si estende anche alla cultura volgare, la cui dipendenza dalla cultura mediolatina fa sì che anche i trattati autonomi, non discendenti cioè da volgarizzamenti, soprattutto nell'ambito delle scritture scientifiche, possano considerarsi parafrasi e commento.
Un esempio vistoso, da considerare, almeno in parte, come punto di arrivo di questo processo, sono i commenti danteschi, che illustrando i passi più complessi della Commedia abbandonano i caratteri del commento esegetico per assumere quello del trattato indipendente. Non perderanno neppure il nesso con le antiche glosse, che verrà curiosamente esaltato o inglobato nelle definizioni delle voci del Vocabolario della Crusca.
Didactics
Elisabetta Bonvino (Roma Tre): Perché promuovere l'educazione plurilingue
short biography
Elisabetta Bonvino is a full professor of Didattica delle lingue moderne at Roma Tre University, where she has been teaching since 2004. She holds a PhD in Linguistics from the École Pratique des Hautes Études (Paris). She currently serves as Vice-Rector with responsibility for coordinating teaching activities. She was President of the Società scientifica italiana di Didattica delle lingue e linguistica educativa (DILLE – https://www.societadille.it/). Her scientific activity is essentially divided into three areas: multilingualism and intercomprehension between Romance languages, the assessment and certification of language skills, and the analysis of native and non-native speech.
abstract
Le metodologie e gli approcci all'apprendimento e all'insegnamento delle lingue hanno storicamente perseguito come obiettivo primario il plurilinguismo, inteso in senso ampio quale progressivo ampliamento del repertorio linguistico individuale. La ricca produzione scientifica sull'argomento ha documentato il valore del plurilinguismo, analizzandone le dinamiche attraverso lo studio del contatto linguistico, la descrizione dei repertori bi- e plurilingui da prospettive cognitive e sociolinguistiche, nonché l'elaborazione del concetto di competenza plurilingue, supportato da descrittori e quadri di riferimento. Tale consolidata base teorica ha avuto ricadute significative sul piano delle politiche educative: in ambito europeo, la promozione del plurilinguismo è stata assunta come principio cardine del QCER (2001), del CARAP, del Volume complementare del QCER e delle Raccomandazioni del Consiglio d'Europa. Più recentemente, i concetti di "educazione al plurilinguismo" ed "educazione plurilingue" si sono affermati quali riferimenti centrali nelle politiche linguistiche europee, ispirando strumenti operativi e approcci didattici innovativi.
Lo scopo di questa relazione è quello di interrogarsi sull'opportunità e la rilevanza della promozione di un'educazione plurilingue alla luce delle trasformazioni in corso. A tale fine, saranno presentati i primi risultati del progetto europeo PEP (Promuovere l'educazione plurilingue), che collega ricerca e azione, e ha l'obiettivo di individuare strategie concrete per l'integrazione della diversità linguistica nei contesti di istruzione superiore.
In particolare, verranno discussi i dati di un'indagine condotta in diversi Paesi europei, che ha coinvolto oltre 800 docenti, finalizzata a esplorare atteggiamenti, pratiche e condizioni istituzionali connesse al plurilinguismo. Saranno inoltre illustrate alcune risorse sviluppate nell'ambito del progetto – tra cui un'Enciclopedia dell'educazione plurilingue e una wikiversity – concepite per sostenere la diffusione e il consolidamento dell'educazione plurilingue.
Tali risultati e strumenti costituiranno la base per una riflessione critica su alcune questioni di particolare attualità, con specifico riferimento al ruolo del plurilinguismo nell'era dell'intelligenza artificiale, e permetteranno di delineare possibili scenari di ricerca e di intervento educativo.